Eh, signori, un romanzo è uno specchio che uno porta lungo una strada. Ora riflette l'azzurro dei cieli, ora il fango dei pantani. E voi accuserete d'immoralità l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla? Il suo specchio mostra il fango, e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia stagnare l'acqua e formarsi il pantano.
- Il Rosso e il Nero, Stendhal

Room, recensione

 Room, recensione

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 Titolo: Room

 Durata: 118 minuti

 Genere: Drammatico/Thriller

 Regista: Lenny Abrahamson

 Personaggi: Joy (Brie Larson), Jack (Jacob Tremblay), Old Nick (Sean Bridgers)

 Data di uscita: 16 ottobre 2015

 Jack è un bambino che vive con sua madre Joy in “stanza”, un capanno in cui anni prima Joy è stata rinchiusa da un certo Old Nick che si è approfittato di lei. Jack non conosce il mondo fuori stanza e non sa nemmeno della sua esistenza. Joy cerca in tutti i modi di liberare almeno Jack e, grazie ad uno stratagemma, riesce a dargli la libertà.

La polizia prende poi in custodia il bambino e cerca di rintracciare Joy, riuscendo a trovarla e a liberarla finalmente dopo sette anni di prigionia.

Joy torna a casa dei suoi genitori, che nel frattempo si sono separati, insieme a Jack e cerca di far ambientare il bambino a questo “nuovo mondo”. Nel frattempo sono tartassati dai vicini, dai giornalisti, dai curiosi e dai problemi emotivi e di salute di Joy.

Penso di poter descrivere questo film utilizzando una sola parola: WOW. Alla fine del film, infatti, è stata l’unica parola che sono riuscita a pronunciare.

Il film è molto lento e questo rende il tutto più angosciante e fa sembrare allo spettatore di essere parte integrante della storia. Soprattutto la prima parte, quella in cui viene mostrato come Jack e Joy vivono in stanza, nonostante duri a malapena 50 minuti, sembra interminabile e fa provare allo spettatore le stesse emozioni provate dai due protagonisti.

La seconda parte può sembrare , invece, molto monotona, ma a parer mio non ci sarebbe potuto essere modo migliore per esporre il graduale e lento cambiamento che le vite di Joy e Jack subiscono e come essi si adattino a questa realtà totalmente diversa da quella vissuta da loro negli ultimi anni.

La scena in cui Jack, che si trova sul furgoncino di Old Nick poco prima di tentare di fuggire, guarda il cielo per la prima volta fuori dalla stanza è molto toccante. Per Jack, infatti, c’è una rinascita e il suo sguardo è profondo, perso in quel blu che lo fa sentire libero, ma anche solo e disperso in un mondo a lui sconosciuto e di cui, fino a poco prima, non sapeva nemmeno l’esistenza.

Il film, comunque, espone al meglio quanto possa essere grande l’amore tra una madre e un figlio e cosa una madre sia disposta a fare per rendere la vita dei propri figli migliore, anche a discapito della propria felicità; infatti, Joy antepone la libertà e la felicità di Jack alla sua, anche a costo di non vederlo più e di perderlo per sempre.

Come ho già detto il film è toccante, ma anche allo stesso tempo angosciante. Mi ha fatta emozionare moltissimo e mi ha tenuta incollata allo schermo fino all’ultimo momento, facendomi saltare dalla sedia ogni volta che c’era un colpo di scena. Non posso fare altro che consigliarvelo vivamente.

Inoltre, questo film è tratto da un libro omonimo della scrittrice Emma Donoghue di cui ho letto numerose recensioni positive. Spero di poterlo leggere il prima possibile.

Voto finale: 8,5/10

Voi l’avete visto o avete letto il libro? Fatemelo sapere nei commenti!
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